I MIEI PROGETTI

La prossima amministrazione comunale, proseguendo il cammino intrapreso, porrà al centro la costruzione di un welfare di comunità incentrato su:

  • Conciliazione tra vita e lavoro
  • Benessere e salute

A tre punti intendo dedicare il mio impegno:

  • 2014: Anno Europeo per la conciliazione famiglia e lavoro
  • Interventi per migliorare i servizi sanitari territoriali
  • Inserimento dei giovani di seconda generazione nella comunità

welfare di comunità

Questi obiettivi si raggiungeranno con un governo associato degli enti locali (Comune e ULSS) e con la costruzione di reti tra i servizi pubblici e il patrimonio fondamentale del privato sociale, in cui singole persone, famiglie, gruppi, associazioni, cooperazione sociale contribuiscono al progetto. Ciò è possibile attraverso i tavoli per la programmazione territoriale e distrettuale istituiti per dare una risposta ai bisogni di cura e sostegno, così come alla promozione di stili di vita più sani.

Si deve proseguire e rafforzare l’impegno per garantire professionalità e formazione continua a tutti gli operatori socio-sanitari, allo scopo di far crescere una cultura comune di attenzione ai temi della convivenza.

2014: Anno Europeo per la conciliazione famiglia e lavoro

Sosteniamo la dichiarazione sottoscritta dai parlamentari europei per eleggere il 2014 Anno Europeo per la Conciliazione famiglia lavoro. L’immagine scelta per la campagna è efficace: una famiglia di pinguini in cui, quando nasce un piccolo, i compiti di attenzione sono assegnati al padre mentre la madre va in cerca del nutrimento.

 

 

 

punti della dichiarazione europea sono:

  1. Rimarcare una peculiarità nella qualità della vita di ciascuno di noi, anche e soprattutto per i disabili, gli anziani e i loro familiari assistenti;
  2. Sviluppare le pari opportunità, passando dalla teoria alla pratica;
  3. Relazionarsi con lavoratori più motivati e produttivi;
  4. Prevenire la povertà;
  5. Avere un impatto positivo sul benessere dei bambini.

Sono azioni e programmi che fanno parte dell’insieme di misure che concorrono al raggiungimento di un equilibrio tra crescita economica e coesione sociale.

Molte sono le buone pratiche realizzate per la conciliazione famiglia e lavoro nei comuni italiani a cui fare riferimento. Così anche a Vicenza si potranno progettare percorsi e azioni concrete che riguardano il benessere dei bambini, delle famiglie e degli anziani, allo scopo di dare qualità alla loro vita quotidiana e alle relazioni sociali.

Un’occasione anche per costruire reti e presentare progetti europei giovandosi dei rapporti consolidati con le città gemellate.

Interventi per migliorare i servizi sanitari territoriali

Da alcuni anni si sperimenta nel nostro territorio la medicina di gruppo. Equipe di medici si associano per erogare i servizi ambulatoriali in comune e garantire ai cittadini la disponibilità – lungo l’arco di tutta la giornata – di una struttura sanitaria al cui interno è garantita la presenza di un medico. Nello stesso spazio fisico si eroga così l’insieme delle prestazioni sociosanitarie, favorendo, anche attraverso la vicinanza  dei servizi e degli operatori, l’unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali degli interventi sociosanitari. Oltre alle normali prestazioni ambulatoriali di medicina di base, si potranno avere servizi aggiuntivi (esempio: medicazioni, prelievi di sangue per esami, elettrocardiogramma e quelli che non richiedono l’accesso al Pronto Soccorso ospedaliero come assistenza domiciliare, presenza di assistenti sociali ecc.). L’obiettivo finale è quello di mettere a disposizione – secondo quanto previsto dalle ultime normative regionali – un’organizzazione sociale e medica integrata. La legge regionale che ha sperimentato il modello UTAP (unità territoriali di assistenza primaria) sostiene questo progetto anche con specifici finanziamenti.

Il primo passo sarà mettere in rete medici di base e strutture sanitarie e sociali, per la promozione attiva della salute attraverso il rafforzamento della rete di prossimità con specifiche strutture a ciò dedicate.

Favorire l’inserimento dei giovani di seconda generazione nella comunità

A Vicenza il 16,5% della popolazione è straniera. Ogni anno, mediamente, sul totale dei bambini nati a Vicenza, il 32% ha genitori stranieri. Nel corso degli ultimi anni hanno acquisito la cittadinanza italiana circa 200 stranieri. Prendiamo questi dati come occasione per ripensare le nostre categorie sociali e culturali e sperimentare forme nuove di convivenza.I figli di seconda generazione nati in Italia non hanno diritto alla cittadinanza fino a 18 anni e anche oltre, perché ci sono ulteriori restrizioni. Ricordiamo a questo proposito che l’italiano Mario Balotelli, oggi osannato da milioni di tifosi della Nazionale, è stato escluso dalle rappresentative azzurre fino ai 18 anni.

Il nuovo Statuto Comunale ha istituito il Consiglio degli Stranieri, organo di rappresentanza e strumento di partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri e apolidi che nel Comune di Vicenza siano residenti da almeno tre anni. Un passo in avanti per una politica di inclusione sociale.

Mi piace ricordare, come gesto simbolico, la decisione che ho assunto, in collaborazione con l’Associazione degli Invalidi Civili, di consegnare la bandiera italiana e un attestato a tutti bambini  figli di stranieri italiani  nati nel 2011 nell’ambito delle celebrazioni di 150 anni della nascita del nostro stato unitario.

PRIME PROPOSTE:
  • Si suggerisce – com’è avvenuto a Torino, Milano, L’Aquila, Venezia – il conferimento con cerimonia pubblica della cittadinanza italiana onoraria ai minori residenti, nati a Vicenza da genitori stranieri.
  • Sostenere e promuovere sia l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri sia i progetti rivolti ai giovani di seconda generazione, in collaborazione con le numerose associazioni per l’integrazione degli stranieri.
  • Accrescere la  cultura di sviluppo e di cooperazione internazionale, sia per costruire solidarietà con i paesi di origine dell’immigrazione, sia per attivare investimenti economici e sociali.